Ali’s Oscar Night

Mio sterminato e silenzioso pubblico, ho il grande piacere di invitarVi questa sera alla Notte degli Oscar di Ali, dove la mia modesta persona costituisce la giuria dei 20 film più belli e significativi che siano mai stati girati. Non mi resta che augurarVi buon divertimento.

 

2001 – “Le Fabuleux Destin d’Amélie Poulain” di Jean-Pierre Jeunet.

Cinema francese all’ennesima potenza: gentile, romantico e trasognato ma sempre pronto a servire la nota fuori tono dal tocco inaspettato. Colonna sonora sublime e la strepitosa Valentina Mari alla cattedra del doppiaggio nel ruolo di protagonista.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

1969 – “Easy rider” di Dennis Hopper.

Il miglior film dolce-amaro sul significato dell’essere liberi e ribelli. E sul prezzo da pagarne.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

2007 – “Before the devil knows you are dead” di Sidney Lumet.

La miglior rappresentazione in assoluto di come la più bassa e vile essenza dell’universo sia l’essere umano stesso.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

1957 – “Il settimo sigillo” di Ingmar Bergman.

Il film perfetto (doppiaggio italiano a parte). Un’immagine su tutte: il crociato che gioca a scacchi con la Morte.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

2001 – “Mullholland Drive” di David Lynch.

Generazioni di individui stanno ancora cercando di rimetterne a posto tutti i pezzi, senza poi accorgersi che è tecnicamente perfetto così com’è.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

1957 – “12 angry men / La parola ai giurati” ancora di Sydney Lumet.

Cinema allo stato puro: solo dialoghi perfetti e inquadrature della più alta scuola. Serve altro?

Da Ali’s Oscar Night

 

 

2002 – “Cidade de deus” di Fernando Meirelles.

Raccontare fedelmente la realtà e fare un bel film sono la stessa cosa? Solo in pochissimi, rari ed eletti casi.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

1931 – “City lights” di Charles “Charlie” Chaplin.

Il film più romantico che sia mai stato girato: sensibilità e delicatezza nella forma più pura, soave e leggiadra.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

1996 “Trainspotting” di Danny Boyle.

Un capolavoro di irriverenza, un potente spaccato underground, un delirio di simbolismo perverso.

(Ho iniziato a leggere anche il romanzo, ma il film ha tanta più personalità).

Da Ali’s Oscar Night

 

 

1975 – “Picnic a Hanging Rock” di Peter Weir.

Oscar al più grande film dell’orrore di tutti i tempi, il che non è poco, per non essere nemmeno un film dell’orrore. L’unica pellicola in grado di tenere con il fiato sospeso dall’inizio alla fine per un mostruoso effetto suspance invece che per un banale effetto spavento.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

2000 – “The snatch” di Guy Ritchie.

Uno degli script più intricati che siano mai stati utilizzati in un gangster movie, colpi di scena paradossali e personaggi sgangherati danno a questo film la classica marcia in più.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

1986 – “Labyrinth” di Frank Oz.

Oscar al miglior film fantasy di sempre, per il semplice fatto di essere bello per sè stesso e non il parto di una qualche mente dissociata.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

1998 – “American History X” di Tony Kaye.

Il difficile tema del razzismo finalmente nelle mani di qualcuno che ne abbia davvero capito qualcosa. E che non ha risparmiato nulla nel raccontarlo.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

1957 – “Orizzonti di gloria” di Stanly Kubrick.

Oscar al miglior film di guerra di sempre: il più grande esempio di come in guerra non ci siano nè vinti nè vincitori.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

1969 – “Butch Cassidy and the Sundance Kid” di George Roy Hill

Oscar al miglior film Western che poi di Western ha solo l’ambientazione. Poetico e scanzonato, è uno dei pochi esempi in cui la finzione è superata dalla realtà.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

2001 – “Spirited away” di Hayao Miyazaki.

Oscar alla migliore animazione: immaginifico e formativo, è visivamente straordinario in ogni dettaglio.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

1994 – “Priscilla la regina del deserto” di Stephan Elliot.

Oscar al miglior film umoristico: a più tratti esilarante e surreale è una coinvolgente riflessione dolce-amara sulla sessualità dell’essere umano.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

(Entriamo in zona calda, i tre a seguire sono i miei preferiti in assoluto…)

 

 

1994 – “Pulp fiction” di Quentin Tarantino.

Personaggi, attori, colonna sonora, inquadrature, dialoghi, sceneggiatura, personalità, il tutto da 11 in una scala da 1 a 10. Letteralmente insuperabile, questo film stravince su tutti i fronti a mani basse.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

1968 – “2001 Odissea nello spazio” ancora di Stanly Kubrick.

Oscar per il miglior film di fantascienza. L’uomo non è a misura dello spazio, e mai lo sarà. Solo su questo presupposto si può costruire un Vero film di fantascienza.

Da Ali’s Oscar Night

 

 

2003 – “Requiem for a dream” di Darren “Asvanoschi” Aronofsky.

Belli e dannati, ma qual’è il vero fascino della dannazione? Il film più glamour e maledetto che sia mai stato girato sul male di vivere.

Da Ali’s Oscar Night

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