Ho visto questo film quasi due anni fa e francamente non ne sento particolare nostalgia.
Ricordo infatti che mi ero divertito di più a scrivere queste righe che non nel vedere il film stesso, pertanto riporto questa lezione di Epica direttamente nel mio Diario Recensivo:
<< Ho visto Troy.
In merito alla (scarsa) qualità cinematografica del film non ho niente da aggiungere alla recensione (di Sil N.d.A.).
Quello che mi ha dato veramente fastidio è il modo in cui hanno riscritto il poema Omerico (nei cui confronti nutro una discreta passione) per rendere la sceneggiatura “cinematografica” (notoriamente l’aggettivo più pericoloso del mondo).
1) Le monete sugli occhi. Esse, in effetti, servivano per ricompensare il traghettatore degli Inferi (un certo Caronte). Peccato tuttavia che la storia del traghettatore, di Caronte e della tariffa siano opera di un certo Virgilio, che ne parla in una sua storiella chiamata Eneide, e non di Omero e, tantomeno, dell’Iliade. L’Ade omerica, in effetti, può essere percorsa anche a piedi, basta avere con sè sangue fresco di giovani capretti (cfr. Odissea).
2)
– Come ti chiami?
– Enea
– Prendi la spada di Troia e fonda una nuova città, figliolo!
Peccato che di questo situazione -che fa tanto sequel- nell’Iliade non vi sia traccia. Anch’essa è stata aggiunta giusto qualche altro annetto dopo (circa 1000), nell’Eneide. Ovviamente non è mai esistita alcuna spada di Troia (?).
3) In una delle prime scene, Achille parla con una dolce vecchietta, riferendosi a lei come “madre”. Vallo però a spiegare a Peleo: Teti è una Ninfa e, pertanto, immortale ed eternamente giovane.
4) Aiace, il gigante che viene ucciso da Ettore. Ok, ma Aiace Telamone o Aiace d’Oileo? No, perchè fa giusto un po’ di differenza. In ogni caso, NESSUNO dei due muore per mano di Ettore. Anzi, tra Ettore e Telamone c’è molto rispetto.
5) Grandiosa la scena dello scontro tra Menelao e Paride, che si risolve con la morte di Menelao per mano di Ettore. Strano però, perchè, per quello che ne sapevo io, la guerra di Troia si conclude con Menelao che torna in Grecia con Elena, dopo che i due si sono riappacificati.
6) Ah, a proposito di Elena. Ma non si era invaghita di Paride solo grazie ad Afrodite per la storia della mela d’oro? E non aveva preferito Menelao allo stesso Achille -e a tutti i più forti e potenti sovrani di Grecia- perchè, si da il caso, ne fosse realmente innamorata? E Menelao non era lontano per questioni di stato quando Paride rapì Elena?
Va beh, bruscolini…
Anche la morte di Menelao deve essere solo una cantonata da parte mia.
7-A) Agamennone uccide Priamo. No, in effetti è Pirro -re delle Epiro, detto il Neottòlemo, e conosciuto come il più disumano e spietato tra tutti i greci- ad uccidere il povero, vecchio e stanco Priamo, davanti agli occhi delle stesse figlie di quest’ultimo.
7-B) Briseide uccide Agamennone. MAGARI! In effetti, secondo il mito, Agamennone trova ben presto la morte, ma in Grecia, non a Troia, e per mano della sua stessa moglie, Clitennestra (o Clitemnestra).
Ma le eresie più grandi, a mio modesto parere, riguardano Achille:
8-A) Achille si nasconde sul celebre cavallo di Troia per entrare in Troia e salvare Briseide. MA DOVE? MA QUANDO? Achille è stato ucciso da un pezzo quando il cavallo viene costruito.
8-B) La crisi di coscienza di Achille sul cadavere di Ettore.
Lì stavo veramente chiedendo pietà: Achille? ACHILLE?
Nell’Iliade, una volta uccisolo, Achille perfora i piedi di Ettore con la spada, li attraversa con dei nastri di cuoio e successivamente percorre l’intero perimetro di Troia con la biga a tutta velocità, gridando come un pazzo per l’esaltazione e trascinando dietro di sè il cadavere del nemico sconfitto. E per 3 (TRE!!!) giorni consecutivi.
Questo era Achille.
Si, più o meno l’interpretazione di Bradd Pitt con il suo carretto di gelati.
Se ne trovate altri, fatemi sapere, ce n’è da metter su un blog. >>
Se pensate che “Visto, Fatto e Preso” è un progetto di Marzo 2008, attraverso il testo potete osservare con chiarezza come alcune motivazioni risalissero a molto tempo prima… ^_^