La voglio cambiare

E’ giunto il momento di iniziare a preparare il debutto in società di Constance.

E’ arrivata da me già con qualche modifica, alcune delle quali anche di una certa importanza:
– Terminale di scarico LeoVince Titanium omologato (con tanto di targhetta).
– Filtro BMC e conseguente Power Commander per l’adeguamento della carburazione.
– Cupolino Fabbri nero fumè con doppia bombatura.
– Portatarga rialzato.
Aveva anche un manubrio alto stile naked ma, a seguito di alcuni complimenti poco ortodossi che gli sono stati indirizzati, quest’ultimo è rimasto dal concessionario.

Da Constance

Il portatarga aftermarket non è un accessorio che possa dirsi meraviglioso, ma è sempre meglio dell’originale in plastica. Tutte le altre modifiche sono invece ben fatte e ben accette. Non che del filtro BMC mi sarebbe mai importato qualcosa -come se a Constance mancassero coppia e potenza già di suo- ma per adesso ci sono altre questioni che richiedono la mia attenzione.

PRIMA MODIFICA: l’eliminazione della valvola allo scarico.
Questa sorta di Ex-Up è insopportabile: la moto sembra letteralmente strozzata sotto i 3000 rpm, non va. Superata tale soglia arrivano finalmente tutti i Kgm richiesti ed il propulsore prende vita.
La causa di questo comportamento è una valvola semicilindrica sul collettore di scarico, azionata da un apposito servomotore, pilotato a sua volta dalla centralina elettronica.
L’obiettivo finale è eliminare la valvola e sostituirla con un bella flangia: più coppia e meno Kg, la formula perfetta.
Tuttavia, poiché il risultato non è ancora del tutto certo, è previsto uno step intermedio di collaudo.

Da Constance

Il servomotore di apertura della valvola è certamente comandato da una linea in continua, a 5 o, più probabilmente, 12V. A 3000 giri rilevati, la centralina apre un qualche transistor e ridirige un po’ di corrente al servo, attivando la rotazione di 90° della valvola.

Da Constance

Se per adesso non posso eliminare fisicamente la valvola, la terrò costantemente aperta. In questo caso dovrebbe essere sufficiente rimuovere il controllo del servo dalla centralina e comandare l’apertura della valvola indipendentemente dal numero di giri. Anzi, comandarlo al minimo dei giri motore. All’accensione motore, all’inserimento della chiave. Al pensiero la mattina di salire in moto!
Posto che io debba scoprire con l’oscilloscopio l’esatta natura del segnale di comando del servomotore, non dovrebbe essere un problema stendere un cavo dalla linea in continua in uscita dal regolatore direttamente fino al servo. Se il segnale dovesse rivelarsi a 5V, mi rivolgerò al magico mondo degli integrati per downvolting e stabilizzazione (LM7805?).
Da un suggerimento di Lupo viene anche la rimozione per intero della sonda Lambda. Anche in questo caso, tuttavia, si proverà prima ad ingannare la centralina della sua (in)esistenza.

SECONDA MODIFICA: sempre parlando del magico mondo del downvolting, ho intenzione di implementare anche con Constance la presa di ricarica.
Questa volta, però, la modifica si intende leggermente più sofisticata.
In primo luogo, a questo giro non rimuoverò il clacson (forse. Per adesso). Lo lascerò dov’è ora, ovvero davanti al canotto di sterzo. Però la Montel produce dei bellissimi terminali capicorda contemporaneamente sia maschi che femmine, i quali fanno esattamente al caso mio. Via i capicorda a linguetta femmina del segnalatore acustico attuale, benvenuti terminali Montel. Dalla linguetta maschio di questi ultimi farò partire un altro cavetto che prenderà corrente dalla continua del clacson e che sarà collegato ad una basetta millefiori, alla quale collegare un fusibile, e i due integrati, ancora una volta per avere dei bei segnali puliti a 5 e 12 Volt. Da essi farò ripartire un cavo lungo qualche altro cm, uno con terminazione miniUSB, l’altro con presa accendisigari femmina. Questo apparato si intende chiaramente rimovibile: di portarsi in giro centigrammi supplementari quando inutile non si parla nemmeno.
Alle viti frontali di fissaggio del serbatoio aggiungerò una piccola placca di metallo sul quale serrare un ulteriore telaietto metallico. Su tale telaietto sarà possibile allacciare i tiranti della borsa Givi portanavigatore che ho acquistato per l’occasione.

Da Constance

Et voilà, la navigazione assistita è implementata, nonché la ricarica cellulo e quant’altro richieda una sorgente di alimentazione.

TERZA MODIFICA: ancora una questione di frecce.
Le frecce di serie di Constance sono, ancora una volta, troppo pesanti e poco aerodinamiche: vanno sostituite.
Ne ho visto un modello a led da carena che si inserisce interamente nella sede del gambo delle frecce originali. E sono omologate. Perfette, del tutto aerodinamiche e garanzia del massimo risparmio di peso.
Per il posteriore ho una bellissima coppia di frecce del RR50 (Beta!). Sarà necessario raccordare l’assorbimento di potenza tra anteriore e posteriore, giacchè le frecce a Led assorbono circa mezzo Watt contro 6, ma trovare posto per due resistenze non costituisce un problema.

In preparazione:
– Eliminazione del sellino posteriore del passeggero. Al suo posto una bella copertura in plastica monosella che snellisce la linea e rende molto più filante il codone. Ci sono diversi componenti di questo genere in vendita su internet, quello che non sono ancora riuscito a capire è se mantengano l’apertura progressiva a molla della sella attuale oppure se siano dei banali coperchi appoggia e incastra.
– Adesivo ’31’: Tetsuya Harada per sempre.
– Adesivo ‘EVA 02’. Cosa dovrebbe mancare per la modalità “The Beast”, a quel punto?

Per farsi un’idea, il debutto di Constance sarà accompagnato da una mise simile alla seguente.

Da Constance

Performance first.

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