“Ludwig” (News)

Ah, come mi diverto quando rispondono cercando di far sembrare di aver fatto la scelta migliore!
In questi casi è sufficiente andare ad osservare attentamente le parole utilizzate per mettere in sufficiente evidenza che, in realtà, l’interlocutore non ha fatto altro che tirarsi da solo la zappa sui piedi (eufemismo).

Questa è la replica in merito alle censure di “Ludwig” del Responsabile editoriale Panini -nonchè Publishing and Licensing Director- Marco M. Lupoi.

“Effettivamente abbiamo censurato, con l’OK dell’Hakusensha e dell’autrice, un dettaglio della storia a tematica pedofila. Come sapete non abbiamo remore a proporre titoli forti e anche erotici, ma la pedofilia è giustamente un enorme e fortissimo tabu, con conseguenze legali particolarmente forti. E siccome il direttore responsabile sono io, e la galera mi piace vederla in OZ e non in prima persona, se una volta al biennio devo smussare aspetti che hanno un risvolto penale, non ho alcuna esitazione,
MML”

Passiamo al setaccio l’intero discorso. (Al solito, tra parentesi i miei commenti personali, quelli non realmente costruttivi.)

“Effettivamente abbiamo censurato…”
Negare l’evidenza era impossibile. (E non mi sembra un buon pto di partenza).

“… con l’OK dell’Hakusensha e dell’autrice…”
Un comportamento degno di lode, ma allora perchè non segnalarlo al lettore?

“…un dettaglio della storia a tematica pedofila.”
Ah, ora minimizziamo? Un FUMETTO PEDOFILO è diventato un DETTAGLIO a TEMATICA pedofila?
La riformulo: “una vignetta può essere considerato un dettaglio, ma lo stravolgimento e l’invenzione dei dialoghi può rientrare nella definizione di “dettaglio”?
Ma allora, se è stata commessa una colpa così misera, e piccola, e povera, e insignificante, non si poteva fare del tutto a meno di commetterla? (Di chi avete paura? Del Moige?)

“Come sapete non abbiamo remore a proporre titoli forti e anche erotici…”
Si, infatti, ma noi stiamo parlando di “Ludwig”, non di altri “titoli forti e anche erotici”. Non si traggono bilanci facendo la media tra colpe e vanti.

“…ma la pedofilia è giustamente un enorme e fortissimo tabù…”
Abbiamo scoperto l’acqua calda. Ma la questione non è stabilire cosa sia tabù e cosa non lo sia, ma cosa sia potenzialmente istigativo alla pedofilia e cosa non lo sia, e quindi ILLEGALE o MENO. Se stessimo a guardare i tabù esisterebbe ancora un regime editoriale di stampo fascista.

“…con conseguenze legali particolarmente forti.”
Appunto. Almeno siamo arrivati al dunque. E possiamo anche accettare che si sia corso il rischio di una denuncia con Ludwig. Però se a tanta solerzia nel voler scongiurare pericolose beghe legali fosse corrisposta la decisione del tutto coerente di non pubblicare AFFATTO il fumetto, magari il comportamento di Panini Comics, da un punto di vista commerciale, sarebbe potuto apparire leggermente meno bieco.

“E siccome il direttore responsabile sono io, e la galera mi piace vederla in OZ e non in prima persona…”
Qui siamo proprio partiti per la tangente. Questa frase pone in risalto il gusto di usare certe parole solo per la loro forza espressiva, nient’affatto che per veridicità, realismo o appropriatezza.
(Il tono strafottente ai limiti della maleducazione, poi, è evidente segnale di una bella coda di paglia).

“…se una volta al biennio…”
E qui siamo alla resa dei conti: “una volta al biennio”?
Chi ha parlato di bienni?
Vuol dire che ogni due anni ci dovremo aspettare un regalino come quello di “Ludwig”?
E quante sorpresine tenute ben nascoste ci avete propinato fino ad ora?

“…devo smussare aspetti che hanno un risvolto penale…”.
Smussare? Stiamo di nuovo minimizzando. Questo “smussare” ha un nome molto chiaro: si chiama censura.

“…non ho alcuna esitazione.”
(Grazie, ce n’eravamo accorti.)
Comunque il discorso non è morfologicamente concluso: “non ho alcune esitazione” a fare cosa?
Diciamolo chiaramente: a ricorrere alla censura?
(Complimenti).

Al di là di tutto, del “Ludwig” affaire e della censura nei manga ed in generale, devo dire che la questione merita ulteriori approfondimenti.
Effettuerò ulteriori ricerche in merito ai termini legali entro cui si possa parlare di “pedofilia” nei fumetti oppure “incitamento alla pedofilia” e tornerò a parlarne in uno o più post futuri.
Di sicuro il mio prossimo pezzo per il Notiziario GAF riguarderà alcuni di questi temi.

6 Commenti a ““Ludwig” (News)”

  1. Lelir scrive:

    Complimenti per il lavoro, Ali, hai messo in luce il pressappochismo e la mediocrità di questa azione censoria e assolutamente inutile, perché, da quel che so, non ci sono gli estremi per un’accusa di pedofilia.
    Resisti e contina così!

  2. Ali scrive:

    Non penso che porterò avanti una vera e propria crociata (per cosa? Orgoglio? Senso di giustizia? Interessi? Riscatto?), tanto in casi come questo non si ottiene quasi mai niente di buono. Ribadisco tuttavia che la faccenda, secondo me, ha un suo interesse (implicazioni sociali, filosofiche e legali) e che quindi vale la pena scriverne e parlarne a riguardo.
    E poi dove lo mettiamo il divertimento della contestazione?

  3. Lelir scrive:

    Mi dirai anche: dove lo mettiamo il divertimento di poter leggere manga come i loro autori li hanno disegnati e scritti?! Un’altra cosa mi domando: ma quelle teste di benepensanti della Panini li hannop mai letti i manga di Utatane..? No, sai, perché se pensano che la Yuki esageri… °_° A proposito del maestro, ma è stata portata a termine la pubblicazione di Seraphic Feathers in Italia?

  4. Ali scrive:

    Il divertimento di leggere manga in versione integrale viene prima di tutto ed è sacro ed inviolabile. E magari andrebbe difeso un po’ meglio… Parte tutto da lì il discorso.
    Tornando ad Utatane, “Lythtis” è suo ed era marchiato Panini. Ma in realtà ho capito a cosa ti riferisci. Piuttosto, quando io parlo di fanzine “Uroboros” del Comiket, tu capisci a cosa mi riferisco io? Perchè, visto che abbiamo citato proprio Utatane, questo particolare esatto ha una sua potenziale importanza.

    P.S. Macchè. Nonostante dalla trama si inizi ad intravedere una possibile conclusione, “Seraphic Feather” è fermo dal 1995, anche in Giappone. Intanto però il maestro ha iniziato a lavorare su un nuovo manghetto (“Heaven’s Prison”) del quale sono già usciti tre numeri. Qualche volta odio Utatane più di Hagiwara!

  5. Lelir scrive:

    Credo sia impossibile odiare un mangaka più di Hagiwara… E’ riuscito a rovinare un bel manga come Bastard, che aveva humor, originalità e follia quanto basta, secondo me… Mi fermo qui, altrimenti mi fiondo in fumetteria e ricompro tutta la serie 😀

  6. Ali scrive:

    Bechè reputi Bastard “la più grande truffa della storia dei manga”, devo ammettere che a me invece piaccia di più com’è ora: una manga così supponente, confusionista e privo di senso è comunque meno anonimo di un banale fantasy. Tanto è solo l’imbattutamente antieorico protagonista a tenere in piedi la baracca. A parte ciò, odio-amo Hajiwara per la sua assoluta mancanza di professionalità: non ha rigore, coerenza, senso della priorità nè alcuna voglia di lavorare. Peggio di un bambino di sei anni.
    Ne riparleremo presto, sta per uscire il numero 25 (Hallelujah, hallelujah).

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