Sono passati dieci anni esatti.
La vidi allora per la prima volta. Insieme a tante altre, a dir la verità.
Però lei mi colpì, era diversa: aveva carattere. Lo dicevano tutti, ma bastava poco per accorgersene. Era aggressiva e poco incline alla cordialità, tuttavia, inutile negarlo, aveva un gran fascino nel suo modo di fare le cose, diretto e prorompente, quasi sfacciato. E si accompagnava ad un’eleganza dinamica ed incontenibile, praticamente sconosciuta alle altre. Non passava inosservata, insomma.
In un’unica parola, la solita di sempre: era bellissima.
Però, la solita di sempre, io allora ero un ragazzino e per la testa avevo tutt’altre cose. Il suo innato charme era di scarso interesse per me, vedevo solo quello che le mancava.
Dieci anni più tardi è stato il cammino a ricondurmi a lei. O ricondurre lei a me, questione di punti di vista. Insomma, io non ho fatto niente, se non lasciarmi guidare. Ci siamo rivisti attraverso conoscenze comuni maturate nel tempo. E’ proprio vero che le cose succedono perché devono succedere…
Non l’avevo dimenticata -come avrei potuto?-, ma la verità è che ricordavo l’immagine di lei che mi ero fatto dieci anni prima, non lei in prima persona.
In un primo tempo non le ho dedicato molte attenzioni, ero già sentimentalmente impegnato. Poi le cose sono cambiate e continuare a frequentarci ha fatto sì che prendessero una piega inaspettata.
E’ stato allora che ho compreso che in verità non le mancava assolutamente nulla, che ad essere sbagliato era il mio metro di giudizio (o ero io stesso?).
Il desiderio ardente di primeggiare, il tormento di mettere sempre le altre con le spalle al muro: una sfida perenne. Cercare sempre un confronto e assecondare ripetutamente un’ossessione di vincere senza pari, capace solo di cancellare anche quei cinque minuti di gratificazione che il successo può regalare.
Tali sono tutte idee inutili e aspirazioni logoranti che perdono senso dopo un intervallo di tempo brevissimo, molto più breve di dieci anni. Sono obiettivi che non hanno significato, sintomi di una personalità fittizia, costruita appositamente per nascondere un animo triste e arido, proprio quello che Constance non ha mai mostrato. Lei, che con la sua spiegolosa schiettezza non è in grado di mentire o mascherare le sue connotazioni, io la volevo con me.
L’ho cercata e sì, alla fine sono riuscito a trovarla. Buttiamola sul destino, la non risposta per antonomasia a tutte le domande.
Sì, tutto questo è sicuramente per merito di quest’ultimo.
Adesso usciamo insieme nei fine-settimana.
P.S. 152 cavalli a 11.750 giri
169 Kg a secco.
1400mm di interasse.
Velocità massima di 275 Km/h.
P.P.S. Honda CBR 954 RR Fireblade – SC50.